Cristina Portolano: le donne nei fumetti

25 novembre 2023  Evento passato
Si è concluso da pochi giorni il laboratorio di fumetto, incentrato sulle diverse forme di violenza di genere, tenuto da Cristina Portolano, illustratrice e fumettista di successo che ha collaborato anche con Internazionale...

Descrizione

Si è concluso da pochi giorni il laboratorio di fumetto, incentrato sulle diverse forme di violenza di genere, tenuto da Cristina Portolanoillustratrice e fumettista di successo che ha collaborato anche con Internazionale, Feltrinelli, Rizzoli, Mondadori, Freeda.

Il fumetto, come altre forme d'arte, si è sviluppato come prodotto creato dagli uomini per un pubblico maschile ma,  nel mondo del graphic novel qualcosa si è mosso e oggi troviamo sempre più rappresentazioni realistiche di donne come protagoniste, illustrate da e per donne.

Ne abbiamo parlato proprio con Cristina Portolano, che di storie di donne alle prese con stereotipi, pregiudizi e violenze fisiche e non, ne ha raccontate moltissime e in maniera mai banale.

- Come è nata la tua passione per il fumetto ?

La mia passione per il fumetto nasce fin da piccolissima quando mi sono accorta per la prima volta che leggendo le figure in sequenza, con i dialoghi e tutto, provavo delle emozioni fortissime. È stato grazie alla lettura dei fumetti che ho iniziato ad avere pensieri nuovi, a immaginare e ad avere una certa proprietà di linguaggio.

- Quando hai capito di voler trasformare la tua passione in lavoro, e in quale momento ti sei resa conto che tutto ciò si stava concretizzando ?

L'ho capito quando ho finito il liceo. Mi sono resa conto che si stava concretizzando quando, dopo aver pubblicato il mio primo graphic novel "Quasi Signorina" per Topipittori, (che è stata l'opera che mi ha lanciato in questo mondo) le commissioni e le proposte sono aumentate e anche i rifiuti erano molti di meno. Le persone iniziavano a conoscermi e voler collaborare con me. Per me ”Quasi signorina” è un esempio di come sia riuscita a portare avanti e terminare un lavoro molto complesso sia nei contenuti che nella realizzazione… Si tratta di un graphic novel autobiografico realizzato completamente in bicromia a due colori, mica facile!

- Hai pubblicato numerosi fumetti che trattano il tema della donna, cosa ti ha portato a trattare questo tema così frequentemente?
Più che trattare il tema della donna direi che HA come protagoniste delle donne.
Questo è molto diverso. L'essere donna non è un tema di per sé, ma è il raccontare le storie delle donne che è importante. Ciò che mi ha portato a raccontare più spesso di donne è, banalmente, il fatto che io stessa sia donna e che vivo quotidianamente tante cose che vanno necessariamente raccontate, denunciate, tramandate ed esplorate.
Le tratto come si dovrebbero trattare
: approfondendole e raccontandole senza tabù o preconcetti ed evitando di dare ricette pronte o formule magiche. Mi sforzo sempre di cercare soluzioni narrative e grafiche che possano essere interessanti e dare punti di vista nuovi e inediti.

- Durante il corso ci hai illustrato com’è cambiato negli anni il ruolo della donna nei fumetti.... secondo te quando è iniziato questo cambiamento e come si sta evolvendo la visione della donna nel fumetto/manga negli ultimi anni?

Il cambiamento è iniziato semplicemente quando le donne si sono stufate di essere raccontate dagli uomini e si sono prese lo spazio per raccontarsi senza l'accondiscendenza di nessuno. Penso alle riviste underground dove si sono raccontate Aline Kominski, Phoebe Gloeckner, Alison Bechdel, Marjan Satrapi e ancora precedentemente le sorelle Giussani creatrici di Diabolik.

- Che funzione può avere il linguaggio del fumetto nel raggiungimento delle pari opportunità?

Il fumetto è lo specchio della società. Non è che se ci sono più personaggi femminili...allora la questione "pari opportunità" è risolta, anzi. Ancora oggi se chiedi a qualcuno quali storie di fumettiste legge... a nessuno, a nessuno viene in mente nulla. Nessuno ricorda una storia, un fumetto, scritto da una donna MA i fumetti fatti da maschi ce li ricordiamo tutti, banalmente perché ne sono stati storicamente anche molto di più. Ecco quando questo paradigma sarà rovesciato allora potremmo essere sulla strada giusta per le pari opportunità anche in questo mondo.

- Dei tanti lavori che hai portato avanti in questi anni a quale sei più legata/orgogliosa? Perché?

Sicuramente a “Quasi Signorina”. Perché non solo è il primo in ordine di uscita e che mi ha fatta debuttare in questo mondo, ma è anche autobiografico. Ci ho raccontato dentro tutto quello che avrei voluto leggere da bambina/adolescente e che spero possa ispirare tante altre bambine del sud.

- Visto anche l’occasione legata alla giornata internazionale contro la violenza sulle donne, hai qualche fumetto da consigliare ai nostri giovani, affinché abbiano più consapevolezza sui tipi di violenza ancora oggi esistenti e meno visibili di altri?

Avrei tanti titoli da consigliare che trattano, più o meno direttamente, la violenza sulle donne. Mi sento però di suggerire sicuramente l'insormontabile "PERSEPOLIS" di Marjan Satrapi, la cui violenza è una violenza data da una religione ortodossa. Poi "BASTAVA CHIEDERE" di Emma che è una carrellata di situazioni che ti fanno riconoscere la violenza, anche domestica, il carico mentale, e tante altre questioni di genere e poi "VIVA LA VIDA" di Edmund Baudoin e Troubs, un reportage dalla città di Ciudad Juares in Messico dove i femminicidi sono la quotidianità. Mi viene in mente anche “Pelle d’Uomo” scritto e disegnato dagli autori francesi Hubert e Zanzim.
Per ora mi sento di consigliare questo, poi credo che in ogni fumetto scritto da una donna ci sia un racconto di un qualche tipo di violenza. Segnalo una rubrica della scrittrice Carolina Capria “Yes all women” su Instagram, dove ha raccolto le testimonianze di violenze e molestie quotidiane da parte di un sacco di donne. Proprio di Carolina Capria consiglio "Storia delle donne. Per uno sguardo nuovo e inclusivo sul mondo di oggi" scritto insieme a Mariella Martucci e con i disegni di Maria Toro e l'ultimissimo “Libri di primo soccorso” per l'anima Libro di Carolina Capria, Mariella Martucci e Massimiliano Ferrone.

Ringraziamo Cristina Portolano per la disponibilità e vi ricordiamo che dal 25 Novembre, in occasione della Giornata Internazionale Contro la Violenza sulle Donne, dalle 21:00 sarà possibile visitare presso la Galleria Magnanini del Centro Culturale il Bargello, alcune tavole di Cristina Portolano pubblicate in "Donne, diritti e possibilità" insieme ai lavori realizzati dalle ragazze e i ragazzi che hanno partecipato al corso-laboratorio.

Vi aspettiamo!


Costo

Gratuito

Contatti

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Email comune.baricella@cert.provincia.bo.it
Telefono 051.6622411

Ultimo aggiornamento pagina: 20/11/2023 13:32:22

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