Descrizione
Lunedì 2 agosto ricorre il 41° anniversario della strage di Bologna, una delle pagine più tragiche della storia repubblicana italiana.
Alle ore 10:25 nella sala d’attesa della stazione di Bologna una valigia piena di tritolo viene fatta esplodere causando ben 85 persone e ferendone 200. L’Italia ripiomba nell’incubo del terrorismo trovandosi di fronte a quella che sarà una delle stragi più sanguinose della storia del Paese. Subito dopo l'esplosione si formò una catena spontanea di aiuti che coinvolse tantissime persone e molti cittadini bolognesi, insieme ai viaggiatori presenti, prestarono i primi soccorsi alle vittime e contribuirono a estrarre le persone sepolte dalle macerie. Al fine di prestare le cure alle vittime, i medici e il personale ospedaliero fecero ritorno dalle ferie, così come i reparti, chiusi per le festività estive, furono riaperti per consentire il ricovero di tutti i pazienti. Dato il grande numero di feriti, non essendo i mezzi sufficienti al loro trasporto verso gli ospedali cittadini, i vigili impiegarono anche autobus, in particolare quello della linea 37, auto private e taxi. L'autobus 37 e l'orologio del primo binario fermo alle 10:25 divennero simbolo di quella che l'allora presidente Sandro Pertini definì "l'impresa più criminale mai avvenuta in Italia". A quarant'anni di distanza, nuove indagini della procura di Bologna hanno ricostruito il quadro di quella strage: c'entravano gruppi terroristici neofascisti, settori deviati dello Stato e la loggia massonica P2 di Licio Gelli.
A distanza di 41 anni, la nostra amministrazione comunale ritiene doveroso commemorare questo evento tanto luttuoso, che ancora oggi non smette di impressionare e turbare le nuove generazioni e tutti i viaggiatori che transitato nella sala d’attesa della stazione. È infatti ancora oggi possibile vedere il muro squarciato dall’esplosione e leggere nella targa commemorativa i nomi delle vittime e non è raro che i viaggiatori lascino dei fiori a ricordo di questi innocenti.
Alle ore 10:25 nella sala d’attesa della stazione di Bologna una valigia piena di tritolo viene fatta esplodere causando ben 85 persone e ferendone 200. L’Italia ripiomba nell’incubo del terrorismo trovandosi di fronte a quella che sarà una delle stragi più sanguinose della storia del Paese. Subito dopo l'esplosione si formò una catena spontanea di aiuti che coinvolse tantissime persone e molti cittadini bolognesi, insieme ai viaggiatori presenti, prestarono i primi soccorsi alle vittime e contribuirono a estrarre le persone sepolte dalle macerie. Al fine di prestare le cure alle vittime, i medici e il personale ospedaliero fecero ritorno dalle ferie, così come i reparti, chiusi per le festività estive, furono riaperti per consentire il ricovero di tutti i pazienti. Dato il grande numero di feriti, non essendo i mezzi sufficienti al loro trasporto verso gli ospedali cittadini, i vigili impiegarono anche autobus, in particolare quello della linea 37, auto private e taxi. L'autobus 37 e l'orologio del primo binario fermo alle 10:25 divennero simbolo di quella che l'allora presidente Sandro Pertini definì "l'impresa più criminale mai avvenuta in Italia". A quarant'anni di distanza, nuove indagini della procura di Bologna hanno ricostruito il quadro di quella strage: c'entravano gruppi terroristici neofascisti, settori deviati dello Stato e la loggia massonica P2 di Licio Gelli.
A distanza di 41 anni, la nostra amministrazione comunale ritiene doveroso commemorare questo evento tanto luttuoso, che ancora oggi non smette di impressionare e turbare le nuove generazioni e tutti i viaggiatori che transitato nella sala d’attesa della stazione. È infatti ancora oggi possibile vedere il muro squarciato dall’esplosione e leggere nella targa commemorativa i nomi delle vittime e non è raro che i viaggiatori lascino dei fiori a ricordo di questi innocenti.
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Ultimo aggiornamento pagina: 04/08/2021 11:44:58