Descrizione
9 maggio 1978: a Cinisi moriva Peppino Impastato, ucciso dalla mafia.
9 maggio 2021: Baricella raccoglie l'invito dell'ANCI a tutti i comuni d'Italia a celebrare l'anniversario della sua morte, per non dimenticare il suo esemplare coraggio.
Nato a Cinisi nel 1948 in una famiglia inserita nelle trame della mafia locale, Peppino fin da giovanissimo inizia a esprimere il proprio disprezzo per i mafiosi e per il padre, il quale lo caccia di casa. Si dedica a progetti culturali e politici che coinvolgono i giovani del territorio, promuovendo l'importanza della lotta alle mafie, alla corruzione della politica, all'omertà.
Nel 1977 fonda Radio Aut, un'emittente autofinanziata in cui Peppino e i suoi collaboratori puntano i riflettori sugli affari della mafia e dei politici ad essa legati, denunciando i crimini mafiosi di Cinisi e Terrasini, in primo luogo del capomafia Gaetano Badalamenti. Il programma più seguito a Cinisi è Onda pazza a “Mafiopoli”, trasmissione satirica in cui mafiosi e politici vengono sbeffeggiati, dimostrando una totale irriverenza nei confronti della mafia, con un atteggiamento che espone al ridicolo gli elementi sui quali la mafia fonda il suo consenso: il rispetto e l’onore.
Nel 1978 Peppino decide di candidarsi alle elezioni comunali di Cinisi di maggio. La notte tra l'8 e il 9 maggio viene rapito e ucciso. Ha 30 anni. Il suo corpo viene ritrovato la mattina del 9 maggio, dilaniato dal tritolo, nei binari del tratto ferroviario Palermo – Trapani. La procura afferma che si è trattato di un attentato suicida.
Ai funerali partecipano più di 1000 persone. Alle elezioni sono molte le schede che riportano il suo nome: Peppino viene simbolicamente eletto nel Consiglio comunale.
Il 9 maggio del 1979, nel primo anniversario del delitto, ha luogo la prima manifestazione nazionale contro la mafia della storia d'Italia, a cui partecipano 2000 persone provenienti da tutto il Paese.
Nel 1984 il Tribunale di Palermo emette una sentenza in cui si riconosce la matrice mafiosa del delitto, attribuito però ad ignoti. È l'11 aprile 2002 quando Gaetano Badalamenti viene finalmente riconosciuto mandante dell'omicidio mafioso e condannato all'ergastolo. Sono passati 24 anni dalla morte di Peppino.
Oggi, 43 anni dopo, la sua testimonianza è ancora un esempio di coraggio per quanti si propongono di parlare, lottare, denunciare. La sua morte non è stata vana. É un dovere per tutti noi ricordare il suo impegno, celebrare le sue azioni, rievocare le sue parole.
La mafia uccide, il silenzio pure.
Peppino Impastato
La mafia uccide, il silenzio pure.
Peppino Impastato
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Ultimo aggiornamento pagina: 08/05/2021 08:28:33