L'autocertificazione o dichiarazione sostitutiva di certificazione, prevista dal
Decreto del Presidente della Repubblica n. 445 del 28 dicembre 2000, sostituisce il certificato. E' obbligatorio utilizzarla nei rapporti con la pubblica amministrazione, con i gestori di servizi pubblici ed è possibile utilizzarla anche con i privati. La mancata accettazione di tali dichiarazioni o la richiesta di certificati o di atti di notorietà costituisce una violazione dei doveri d'ufficio.
Non deve essere autenticata o sottoscritta dal pubblico ufficiale e non necessita di marca da bollo.
Se il documento non viene consegnato personalmente all'ufficio che lo ha richiesto, è necessario allegare all'autocertificazione la fotocopia di un documento di riconoscimento.
In caso di false dichiarazioni da parte del cittadino la legge prevede sanzioni penali e il dichiarante perde i benefici eventualmente ottenuti sulla base delle dichiarazioni rese.
OBBLIGO DA PARTE DEI PRIVATI DI ACCETTARE L'AUTOCERTIFICAZIONE
Con l’entrata in vigore del Decreto Semplificazioni n.76 del 16 luglio 2020 convertito nella
legge n.120 dell'11 settembre 2020 anche i privati (banche, assicurazioni, patronati, professionisti, ecc..) sono obbligati ad accettare le autocertificazioni. Il cittadino può decidere di presentare l'autocertificazione al soggetto privato, obbligato ad accettarla, invece del certificato stesso che potrà comunque richiedere pagando la marca da bollo.
I privati che vogliono effettuare controlli sulle autocertificazioni ricevute non dovranno più definire appositi accordi con le amministrazioni interessate che, invece, dovranno fornire, se richiesta, la conferma scritta della corrispondenza di quanto dichiarato con le risultanze dei dati da essa custoditi.
Nell'autocertificazione usata verso i soggetti privati, è necessario inserire la dicitura “Autorizzo il soggetto privato che riceve questa autocertificazione a verificare i dati in essa contenuti rivolgendosi alle Amministrazioni competenti”.
I vantaggi per il cittadino sono sia quello di risparmiare tempo che il costo della marca da bollo.
I dati che si possono autocertificare sono:
- data e il luogo di nascita;
- residenza;
- cittadinanza;
- godimento dei diritti civili e politici;
- stato di celibe, coniugato, vedovo o stato libero;
- stato di famiglia;
- esistenza in vita;
- nascita del figlio, decesso del coniuge, dell'ascendente o discendente;
- iscrizione in albi, in elenchi tenuti da pubbliche amministrazioni;
- appartenenza a ordini professionali;
- titolo di studio, esami sostenuti;
- qualifica professionale posseduta, titolo di specializzazione, di abilitazione, di formazione, di aggiornamento e di qualificazione tecnica;
- situazione reddituale o economica anche ai fini della concessione dei benefici di qualsiasi tipo previsti da leggi speciali;
- assolvimento di specifici obblighi contributivi con l'indicazione dell'ammontare corrisposto;
- possesso e numero del codice fiscale, della partita IVA e di qualsiasi dato presente nell'archivio dell'anagrafe tributaria;
- stato di disoccupazione;
- qualità di pensionato e categoria di pensione;
- qualità di studente;
- qualità di legale rappresentante di persone fisiche o giuridiche, di tutore, di curatore e simili;
- iscrizione presso associazioni o formazioni sociali di qualsiasi tipo;
- tutte le situazioni relative all'adempimento degli obblighi militari, ivi comprese quelle attestate nel foglio matricolare dello stato di servizio;
- di non aver riportato condanne penali e di non essere destinatario di provvedimenti che riguardano l'applicazione di misure di prevenzione, di decisioni civili e di provvedimenti amministrativi iscritti nel casellario giudiziale ai sensi della vigente normativa;
- di non essere a conoscenza di essere sottoposto a procedimenti penali;
- qualità di vivenza a carico;
- tutti i dati a diretta conoscenza dell'interessato contenuti nei registri dello stato civile;
- di non trovarsi in stato di liquidazione o di fallimento e di non aver presentato domanda di concordato.